Tic tac, tic tac, tic tac, scorrono le lancette che segnano il mio tempo che passa. Corre veloce, il tempo. Se ne va via, senza chiedere il permesso. Questa vita mi incatena a lei, ogni istante di più. E giorno per giorno mi rendo conto di quanto io la desideri, di quanto ferocemente io voglia trattenerla a me, stringerla, sbranarla, consumarla, amarla.
Cosa è accaduto in questi mesi?
Di tutto.
I giorni si sono fatti via via più complessi, il lavoro una palestra per la vita, indefinibile. Cento viaggi in giro per il nostro Paese, sfide da affrontare e paure da vincere. Una nuova casa che prima mi è estranea e che a poco a poco sento sempre più mia. La vita in una nuova città. La vita altrove.
E in quell'altrove incontrare un giorno l'Amore. Che dapprima respingo, spaventata. Non c'è posto per l'amore in una vita come la mia. Il tempo di cercare le motivazioni per resistere, e sono già arresa.
Ma la vita è o non è anche questo? Una meravigliosa giostra di imprevisti che si incastrano tra loro: illogici, immateriali, bellissimi.
Sono una creatura mutevole e multiforme, rincorro la bellezza in tutte le mie giornate, vivo cercando di saziarmi, ma bramo la fame. Voglio sentire sempre quel languorino, che possa spingermi fuori, a catturare la vita a piene mani e poter dire domani d'aver vissuto i miei giorni annusandoli e palpandoli come il più meraviglioso dei regali.
E non importa se per superare ogni giorno devo stringere i denti, ingoiare bocconi amari, accettare di poter sbagliare. Non importa se mi sento presto stanca, se devo fare quella cosa che non mi va giù. Non importa se ci vuole tanto coraggio. Perché per quanto una giornata storta possa essere lunga, la certezza è che finirà. E se sarò fortunata, troverò un sorriso ad aspettarmi, un piatto caldo, un abbraccio che mi circondi tutta intera. Occhi in cui tuffarmi. E perché....se qualcuno mi facesse la fatidica domanda: Michela ne è valsa la pena?, io risponderei...ne è valsa la pena! ne è valsa veramente la pena!
C'è la neve nei miei ricordi,
c'è sempre la neve
e mi diventa bianco il cervello
se non la smetto di ricordare
❤
Ho usato i funghi porcini secchi comprati ad una bancarella un giorno che passeggiavo nella provincia di Treviso insieme a Lara. Beh...che buoni, ragazzi!
Noi ce lo siamo pappato con grande goduria....quindi vediamo come si fa :)
Testi e Ricetta © Michela De Filio
Ingredienti per 4 persone:
300 g di riso vialone nano
1 lt di brodo vegetale fatto con ortaggi freschi
100 g di taleggio DOP
60 g di funghi porcini secchi
2 salsicce di tipo luganega
Mezza cipolla
Una manciata di parmigiano reggiano grattugiato
Olio extra vergine
Sale
Pepe
Procedimento:
- Mettete i funghi secchi a bagno in acqua fredda per 10 minuti.
- Preparate il fondo di un tegame con mezza cipolla tritata e un filo di olio extra vergine.
- Accendete il fuoco a fiamma bassa, e intanto strizzate i porcini.
- Mentre la cipolla sfrigola nel tegame, aggiungete la salsiccia fatta a pezzettini, e subito dopo i funghi. Mescolate con un cucchiaio di legno, quindi aggiungete il riso.
- Continuate a mescolare, finché il riso diventerà lucido.
- Iniziate a poco a poco ad aggiungere il brodo caldo, continuando a girare.
- Aggiungete brodo poco per volta fino a portare il riso quasi a cottura.
- Quando il riso sarà quasi cotto, aggiungete una spolverata di parmigiano e aggiungete il taleggio fatto a pezzetti.
- Mantecate e lasciate sciogliere il taleggio.
- Intanto aggiustate di sale e pepe.
- Spegnete e lasciate riposare cinque minuti, prima di servire.