"Miché, lassa perde, che dopo che te sarai magnata sta pizza, tutte l'artre te faranno schifo", mi ha detto un giorno in modo profetico il mio amico
Piero, lo scassa birilli man :D
E ancora: "La gente?? ma la gente mica lo sa come se magna na pizza! te dicono bbona, si, ma te parlano sempre der condimento. Pé questo io vojio fa sempre 'e pizze bianche, perché a ggente poi fa più attenzione all'impasto, come dovrebbe da esse!!"
Lui mi parla, e io mentalmente annoto tutte le sue chicche (ne spara una al minuto :D).
Ma fatto sta che non è che uno si alza una mattina, e fa questa pizza.
"Ahò, Miché, è come uno che se prepara pé na gara. Mica se prepara in un giorno solo, no?! Uno se allena pe' mesi. Ecco, 'a pizza uguale".
Ci vuole un pò di buona lena, ci vuole allenamento, ci vuole dedizione, ma sopra ogni altra cosa, ci vuole amore. Non si arriva a fare una pizza come questa senza amare quello che stiamo facendo.
Dice, e uno come fa a sapé se c'è l'amore?
Ma è semplice!! si vede, si sente, si percepisce. In tante cose, in infinitesimali piccoli dettagli, ma già nelle mani lo potete sentire. Le mani che amano, accarezzano l'impasto con un altro calore. E l'amore ci fa fallire, e subito dopo riprovare, senza aspettare, senza faticare...con quella testardaggine propria solo di chi ama quello che fa. Però prima se devono pjià i schiaffi. Vale a dire, prima si deve sbagliare. E soprattutto, non potrete mai crescere, mai aumentare il vostro livello, senza che ci sia qualcuno che vi smonta e che vi critica in modo costruttivo. Dovete essere delusi, per dare il meglio la volta dopo.
"Ah Miché, 'a pizza tua è sopra media, è bbona, però guarda quà, lo vedi che sta pizza è seduta?"
"Ma come seduta, Pié??"
"Eh, seduta!! nu'lla vedi? guarda qua, l'aria null'hai distribuita bene. Perché ce so' ste bolle ar centro, e de lato l'arveoli nun se so aperti?"
"Eh, ma io avevo paura che toccandola troppo si rovinasse"
"Bene, alla prossima nun ce devi avè paura, ricordete che sei te che comandi, je lo devi fa capì all'impasto"
"Ok. Niente paura. Dominazione dell'impasto" ripeto e rimugino per memorizzare
"Aricordete: chi è che comanna?"
"Io!"
"Ecco, brava. Io te vedo, te hai capito, te ce la pòi fà"
....me ne sono stata un pò in silenzio, poi
"Però che palle!"
"Ahò Miché, si t'era venuta a prima botta, sai che t'avrei detto?"
"Che era culo!"
"Ecco brava, se semo capiti"
:D
Ho rifatto questo procedimento per la pizza tre volte, a stretto giro. Ogni volta ho migliorato qualcosa e solo dopo capivo dove avevo sbagliato prima.
Imparare a fare l'impasto è stato il primo traguardo importante. Non sapete, non potete capire l'emozione che ho provato quando ho ottenuto questa consistenza: liscia, elastica, omogenea, arroccata sul gancio in un abbraccio meraviglioso, indissolubile.
Ah Pié, lo riconosci? :')
Poi c'è l'altro ostacolo del forno, che per me è stata la cosa più difficile da dominare. E in realtà ancora non l'ho dominato, e non so se ci riuscirò perché il mio forno è una ciofeca...
Che poi, per dirla alla Piero, me sento proprio inadeguata. E' come una che se prepara pé annà a corre alle olimpiadi, se prepara pe' n'anno, fatica, sudore, dieta ferrea, poi arriva lì, tutta pronta, tutta caruccia, e me va a fa' la gara co' le scarpette sbajate. Lo capite che c'è qualcosa che non va? :D
Ok, propositi per il nuovo anno: risolvere la faccenda forno.
"Ah Pié, me devi da un consiglio pe' un forno bbono"e qui scatta la ricerca tipo FBI. Lui non ti da un consiglio. No! Lui si informa e poi ti documenta, ti fornisce dettagli e prove scritte, indizi, alibi e contro prove..che manco in tribunale saprebbero fare meglio.
"Ecchetelo tié" :D
"questo...zicche zacche, guarda qua, questo scià pure 'a camera de lievitazione, poi scià l'effetto haide""Haide??" ripeto perplessa.
"Eh, haide.....""Ahhhhh, hide!" capisco alla buon'ora!
"Eh...'n pratica quanno che apri lo sportello, lo poi nasconne dentro, scioè sotto""Vabbé, ma qual è l'utilità? che non c'hai l'ingombro davanti?""Sciai l'utilità che quanno devi cuscinà non te devi infilà dentro er forno"Questo dettaglio non mi ha convinta del tutto, ma questo a Piero non glielo dico :D
Mentre risolvo la faccenda forno, vi mostro le piccole evoluzioni della mia pizza:
La prima, con solo farina manitoba, bufala e pachino, pubblicata
qui.
La seconda, solo farina di farro, tonno in vetro e cipolle:
La terza, solo farina di farro, in due versioni:
Broccoli e salsiccia
Bianca con sale, olio e rosmarino
Ingredienti:
400 gr di farina di farro (macinata a pietra)
320 gr di acqua
2 gr di lievito di birra (contro i 3
della volta prima)
9 gr di sale
1 cucchiaio di olio extra vergine
Procedimento:
Lo stesso seguito
qui, ma senza pieghe alla Bonci.
E ora...
Per voi che siete arrivati fino in fondo, per farvi vedere come ho fatto.
Per me, per ricordarmi di questo piccolo traguardo.
E per Piero, per ringraziarlo di come mi ha spronato a fare meglio...
...ho realizzato questo video spartano, che non ha niente di professionale, ma che è solo la dimostrazione che quando si vuole fare qualcosa, se si insiste, ce la si fa.
Ho scelto di mantenere i suoni originali dei video, attaccati insieme alla meno peggio, con una musica di sottofondo. In un punto di sente anche una mia esclamazione di stupore, ma va prestata attenzione per sentirla, forse in cuffia è meglio.
Buona visione a tutti....enjoy!!!
- DIETRO LE QUINTE -
"Ah Pié, ma in romanaccio come posso scrive "ha"? Scrivo c'ha, o scrivo scià?
"Scrivi scià, esse ccì ì a"
"Scià?" chiedo conferma
"Eh! Scià, come lo scià de Persia"
:D :D :D
ahahahahahahahah