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Channel: Menta e Rosmarino
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Confettura di fichi, limone e mandorle

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Agosto è volato via. Come sempre, come ogni anno che si rispetti, se ne è andato come un soffio di vento. Un mese intero via da tutto. Niente regole, niente orari, giornate zingare a seguire il cuore. 

Dove mi ha portato il mio cuore? 

Sotto le stelle a camminare, jeans arrotolati e piedi in mare: sandali in mano e solo l'infinito del lungomare da percorrere. Camminate che sono attraversamenti. E la sabbia che è inutile starci attenti, ti finisce in ogni dove, ma non importa. La notte mette a posto tante cose, anche il silenzio appare finalmente naturale. Le onde del mare cullano, è un suono che riconcilia col mondo. Ma anche di giorno, perché fuggiamo dalle spiagge affollate e ci godiamo la pace, il sole, l'odore del mare. Mi sfianco nell'acqua, esco solo quando ho freddo e non ce la faccio più. Acqua, grembo mio. Mio elemento. Mi riposo da te un poco. Nel dormiveglia stanco del sole che mi bacia la fronte, mi arrivano voci confuse di discorsi a pezzi, di chi in spiaggia ama parlare. Ama dire la sua su tutto. Qualcuno mi fa scappare un sorriso. Qualcuno mi fa scappare una parolaccia tra i denti. La dico. Poi penso che certa gente non mi sta bene nemmeno come vicina di ombrellone. Mi farebbero una grande cortesia a star zitti. Ma non me la fanno. Mi addormento. Mi svegliano i capelli che mi solleticano, o forse un bambino che ha corso troppo vicino. Mangio pesce come se non esistesse altro, faccio il pane perché a quello non rinuncio. Mi diverte. Poi mi ingozzo di pane e pomodoro. Preparo una pasta fresca da urlo, per fare qualcosa di bello per una persona che amo e che oggi mi insegna la dignità di accettare che anche la vita finisce. Non dimentico questi occhi pieni di luce, di fronte alla malattia. 

Metto in bocca foglie intere di basilico, sotto lo sguardo attonito di qualche commensale non abituato alle mie stranezze. Accetto inviti ovunque. Monitoro l'essiccazione dei pomodori che chiuderò in barattolo per portare l'estate nel mio inverno. Dormo più di giorno che di notte. Cammino a piedi nudi. Il gelato solo fondente e pistacchio. Mi sveglia di notte un temporale estivo, anche il suono della pioggia è una culla. Mi dimentico il telefono. Vado in giro senza patente. Anche senza borsa, è capitato: mi dimentico di averne una. Dove ho la testa? Non lo so. Ma non mi preoccupo. In un certo senso, non mi importa di nessuna conseguenza. Forse solo una. La conseguenza del mio ostinato odio per il pettine. Quand'è che mi sono pettinata l'ultima volta? Ci penserò quando tornerò in città. Soffrirò un pò, ma adesso non ci voglio pensare. Oggi fatemi stare ancora di vedetta sulla riva, i piedi insaccati nella sabbia che quando scende l'onda, la risacca mi fa sembrare di muovermi mentre sto ferma. Ci saranno domani le strade di città. La spazzola per i capelli. Le scarpe. Oggi ancora no.

Oggi voglio vivere così.



A casa dei miei, che era anche la casa dei miei Nonni, ci sono tantissimi fichi, sia bianchi che neri. Frutti dolcissimi, simbolo d'estate. Alberi antichi con rami infiniti. Occasione ghiotta per provare la speciale confettura della mia amica-lettrice Eleonora. 

Cos'ha di speciale questa confettura? 

Ve lo dico subito: la nota agrumata del limone e sottili petali di mandorle. 

Io non sono una che va pazza per i fichi, perché come detto un milione di volte, non amo le cose troppo dolci. Ma proprio per questo la ricetta di Eleonora mi ha incuriosita: perché l'aspro del limone spezza il dolce stucchevole dei fichi e ne viene fuori una confettura davvero piacevole. I petali di mandorle danno quel tocco in più, sposandosi perfettamente con entrambi gli aromi. 

Sogno già ettari di crostate :)


Ingredienti:

1 kg di fichi puliti
350 gr di zucchero
Zeste e succo di un limone non trattato
70 gr di mandorle in lamelle

Procedimento:

  • Private i fichi della buccia, anche in modo grossolano, e rompeteli. 
  • Metteteli a cuocere in una pentola e portateli fino alla consistenza voluta. 
  • 10 minuti prima del termine della cottura, aggiungete le zeste e il succo di limone. 
  • In ultimo aggiungete le mendorle. 
  • Per capire se una confettura è pronta, mettetene un cucchiaino in un piatto e lasciatelo freddare. Inclinate poi il piatto: se la confettura non cola, vuol dire che è pronta. 
  • Nel frattempo bollite i barattoli per sterilizzarli. 
  • Invasate la confettura appena tolta dal fuoco, chiudete i barattoli e capovolgeteli per 5/10 minuti, per ottenere il sotto vuoto. 
  • Dopo 10 minuti, rimettete i barattoli a testa in su e lasciateli tutti vicini, coperti da un panno, per far si che si raffreddino il più lentamente possibile.

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