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E’ notte, mentre vi scrivo, e c’è il silenzio giusto per mettere in ordine i pensieri, o almeno per provarci. Quello di oggi sarà un post speciale, se non altro perché chiude un capitolo della mia vita e mi permetterà poi, dopo di qui, di ripartire da un capitolo nuovo.
I cambiamenti fanno parte della nostra esistenza. Ciclicamente si presentano, anche per metterci alla prova. Ma soprattutto per aprire nuove strade. Perché molto spesso anche i cambiamenti che ci spaventano e di cui faremmo a meno, o peggio, quelle cose che ci piovono addosso senza la possibilità di scegliere, possono essere invece la chiave di volta per cambiare direzione.
Ma, sebbene questo potrebbe essere un post giusto per mettere nero su bianco nuovi propositi, o per fare bilanci sulla mia vita, non è questo quello che mi interessa adesso. Ciò che mi interessa invece oggi è spendere due parole per i miei lettori. Sono buffa vero? Ma è proprio a voi che penso mentre prendo una piccolissima pausa da questo spazio. Ripenso ai mesi passati, a tutte le volte in cui mi sono chiesta a chi potesse interessare leggere di me, dei miei esperimenti, ma anche delle mie esperienze di vita, delle mie riflessioni.
Eppure....eppure tutte le volte in cui mi sono chiesta a chi potesse interessare, succedeva subito dopo di avere un cenno da voi, lettori speciali che tornano, si siedono, leggono. E partecipano, ognuno a proprio modo. Scrivono e tornano a leggere. Si interessano a me, in modo sincero. Il mio blog in un certo senso funge da solo da filtro...come dico spesso: non solo ingredienti, ma anche lettori di qualità! Questo è un eccellente traguardo.
In breve tempo ho fatto mia la filosofia “se anche le mie parole fossero desinate ad un singolo, allora vale la pena”.
Non parliamo poi di tutte quelle persone che mi hanno fatta sentire come Forrest Gump, quando aveva iniziato a correre da solo per gli Stati Uniti e poi, giorno per giorno, aveva accolto dietro di sé una folla di altri pazzi che correvano con lui, fino a ritrovarsi ad essere uno squadrone. Pazzo lui, pazzi loro. E io mi sono sentita uguale, a correre tra i miei impasti e la mia sete di sapere, e tutti gli amici che ho contagiato e che a loro volta mi riempivano il cellulare di foto di ricette rifatte, o chiedendomi consigli. C’è perfino chi si è messo a creare un lievito madre da zero, quando fino al giorno prima gli faceva schifo impastare. Miracoli che fanno le passioni. E gli appellativi che mi sono beccata...forse panificatrice folleè quello che mi ha fatto più ridere (non faccio nomi!).
Come potervi dimenticare? Come poter pensare di non dedicarvi tutto quello che ho? Vi regalerei il sole se potessi.
Riconosco che forse chi è rimasto, chi è tornato con regolarità, ha intuito lo spirito vero di questo mio spazio così personale: non insegnare nulla a nessuno, ma condividere donando accoglienza. Non cercare facile visibilità, ma godere di piccoli traguardi. Chissà se è stato così. A me piace pensarlo. E mi piace pensare di avere lasciato qualcosa di bello in ognuno di voi: una parola, una foto, una ricetta. Qualsiasi cosa.
Con questo post vi saluto momentaneamente. Sarà una breve pausa, dalla quale mi auguro di tornare più viva che mai.
Vi lascio il mio abbraccio spettinato.
Abbiate sempre cura di voi stessi e delle persone che amate.
Ingredienti:I cambiamenti fanno parte della nostra esistenza. Ciclicamente si presentano, anche per metterci alla prova. Ma soprattutto per aprire nuove strade. Perché molto spesso anche i cambiamenti che ci spaventano e di cui faremmo a meno, o peggio, quelle cose che ci piovono addosso senza la possibilità di scegliere, possono essere invece la chiave di volta per cambiare direzione.
Ma, sebbene questo potrebbe essere un post giusto per mettere nero su bianco nuovi propositi, o per fare bilanci sulla mia vita, non è questo quello che mi interessa adesso. Ciò che mi interessa invece oggi è spendere due parole per i miei lettori. Sono buffa vero? Ma è proprio a voi che penso mentre prendo una piccolissima pausa da questo spazio. Ripenso ai mesi passati, a tutte le volte in cui mi sono chiesta a chi potesse interessare leggere di me, dei miei esperimenti, ma anche delle mie esperienze di vita, delle mie riflessioni.
Eppure....eppure tutte le volte in cui mi sono chiesta a chi potesse interessare, succedeva subito dopo di avere un cenno da voi, lettori speciali che tornano, si siedono, leggono. E partecipano, ognuno a proprio modo. Scrivono e tornano a leggere. Si interessano a me, in modo sincero. Il mio blog in un certo senso funge da solo da filtro...come dico spesso: non solo ingredienti, ma anche lettori di qualità! Questo è un eccellente traguardo.
In breve tempo ho fatto mia la filosofia “se anche le mie parole fossero desinate ad un singolo, allora vale la pena”.
Non parliamo poi di tutte quelle persone che mi hanno fatta sentire come Forrest Gump, quando aveva iniziato a correre da solo per gli Stati Uniti e poi, giorno per giorno, aveva accolto dietro di sé una folla di altri pazzi che correvano con lui, fino a ritrovarsi ad essere uno squadrone. Pazzo lui, pazzi loro. E io mi sono sentita uguale, a correre tra i miei impasti e la mia sete di sapere, e tutti gli amici che ho contagiato e che a loro volta mi riempivano il cellulare di foto di ricette rifatte, o chiedendomi consigli. C’è perfino chi si è messo a creare un lievito madre da zero, quando fino al giorno prima gli faceva schifo impastare. Miracoli che fanno le passioni. E gli appellativi che mi sono beccata...forse panificatrice folleè quello che mi ha fatto più ridere (non faccio nomi!).
Come potervi dimenticare? Come poter pensare di non dedicarvi tutto quello che ho? Vi regalerei il sole se potessi.
Riconosco che forse chi è rimasto, chi è tornato con regolarità, ha intuito lo spirito vero di questo mio spazio così personale: non insegnare nulla a nessuno, ma condividere donando accoglienza. Non cercare facile visibilità, ma godere di piccoli traguardi. Chissà se è stato così. A me piace pensarlo. E mi piace pensare di avere lasciato qualcosa di bello in ognuno di voi: una parola, una foto, una ricetta. Qualsiasi cosa.
Con questo post vi saluto momentaneamente. Sarà una breve pausa, dalla quale mi auguro di tornare più viva che mai.
Vi lascio il mio abbraccio spettinato.
Abbiate sempre cura di voi stessi e delle persone che amate.
Già l'ho detto in tutte le lingue che amo la pasta fresca. Realizzarla in casa mi da una soddisfazione infinita e non mi pesa: mi piace proprio! E allora invento, provo, sciolgo le briglie della mia fantasia.
L'attrezzo per gli spaghetti lo cercavo qualche anno fa. Non sapevo dove trovarlo, e alla fine l'ho trovano in un mercato nelle Marche, durante un viaggio.
E' un attrezzo che io adoro. Mi piace usarlo, perché mentre lo faccio mi diverto a pizzicare le corde per sentirne il suono. Che magia!
Avevo in mente da molto tempo di fare una pasta con le triglie: un pesce stupendo, molto saporito e inoltre..bello. Adoro i suoi riflessi color arancio. Un giorno le ho trovate in pescheria, e senza averle programmate le ho comprate. Così è nata questa pasta : )
Per la pasta
Farina
Uova
Nero di seppia
Acqua
Per il sugo
Triglie
Pomodori rossi da sugo
Olio
Sale
Aglio
Peperoncino
Prezzemolo
Procedimento:
- Per prima cosa preparate i due impasti per la pasta: uno con uova e farina, l'altro con nero di seppia e farina (all'occorrenza aggiungete dell'acqua)
- Stendete le sfoglie dello spessore che vi piace e lasciatele riposare
- Ora predisponete il sugo: in un pentolino portate a bollore dell'acqua
- Immergeteci i pomodori, fateli stare pochi secondi e scolateli: li spellerete in un secondo.
- Riducete i pomodori a dadini e metteteli in una padella dove avrete fatto soffriggere olio e aglio.
- Salate
- A parte sfilettate le triglie e fatele a cubetti: prestate attenzione a questa operazione e assicurate di aver tolto tutte le spine (io ho esaminato i cubetti uno ad uno)
- In una padellina a parte, soffriggete pochissimo olio e saltateci per due o tre minuti il pesce: dovrà cuocere poco, il tempo che la polpa cambi colore.
- Adesso al sugo leggero di pomodoro, aggiungete il pesce saltato e fate andare un paio di minuti.
- Aggiungete il peperoncino e del prezzemolo
- Ora ricavatevi gli spaghetti con l'apposito attrezzo e cuoceteli in abbondante acqua salata.
- Saltate gli spaghetti nel sugo e impiattate decorando con altro prezzemolo.