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Quest'uomo vestito di bianco, non mi guarda mai in faccia, fissa sempre lo schermo. Chissà se ha disagio dello smarrimento che sono certa di avere negli occhi. E' giovane, avrà la mia età (un anno di più, scopro dopo). Mi passa quell'odioso gel sulla pelle. E' freddo, penso.
Spinge con il lettore che saprà vedere il mio cuore. Lo preme, sento malessere. Mi da fastidio tutto in questi giorni. Eppure sopporto come una macchina da guerra. Non guardo ad oggi, penso a domani, a quella curva del sentiero un poco più avanti. Quella che mi interessa svoltare.
Non sento il mio cuore, ma so che batte forte. Dannata timidezza. E sì che Cugia scriveva chele donne timide andrebbero protette come le foche monache. Sono una foca monaca. Perché costui non se ne accorge? Scorre il lettore, chissà cosa legge, dentro il mio cuore. Che ho paura, forse. Che non so dove sto andando, probabile. Che voglio vivere, dannazione. Sono sola, ma penso a tutte le persone che amo. Sono sola, come in tutte le cose super importanti. Non che chi mi ama mi abbia abbandonata, no! Ma non lo so perché, nei crocevia fondamentali della mia esistenza, ho sempre voluto avere un momento di solitudine, anche uno soltanto. Nella solitudine - anche momentanea - prendo coscienza e coraggio. Anche se è difficile da credere. Ma mica sono l'unica pazza che lo pensa. Pasolini in un suo libro scriveva Io avevo voglia di stare solo, perché soltanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco a riconoscere le cose. Certo che sto stesa su questo lettino, vorrei piangere, e penso a Pasolini. Forse tanto a posto non ci sto.
E poi....ecco....e poi sento un colpo. Quasi sobbalzo, come quando sei sovrappensiero e improvvisamente torni alla realtà. Un colpo, poi un altro, e un altro ancora. Pum pum pum. Sembrano colpi in mezzo alla tempesta. La tempesta è un fruscìo. E questo è il mio cuore che batte. E' il mio cuore che batte!! Il suo eco squarcia il silenzio, sbatte sulle pareti di questo spazio vuoto. E' il mio cuore che batte!! E io lo ascolto oggi per la prima volta. Non ho mai sentito il mio cuore per davvero, a parte quando mi soffermavo sott'acqua e sentivo quell'eco venirmi dal petto. Ma era un eco, non era questo suono. Questo è il mio cuore dal vivo!
Mentre farfuglio pensieri, quest'uomo vestito di bianco, sposta l'aggeggio al lato del mio seno sinistro. Non sento più il freddo del gel, perché per quel freddo non c'è più spazio. Quando perlustra quel lato, ecco che arriva di nuovo. Un suono angolare, un rintocco di campana lontana, che sbatte alle pareti e mi restituisce il suono del mio cuore preso dal lato. Non avrei mai pensato che il mio cuore potesse avere suoni diversi, e questo laterale mi commuove. Sbatte il mio cuore e rimbomba tra le pareti della mia gabbia toracica, come passi decisi d'un soldato in una caserma vuota. Batte forte, il mio cuore. E io lo conosco oggi per la prima volta. Come se fossi appena nata.
Mi sveglio a mezzanotte. E' buio, sono sola. Nel corridoio sento i passi di qualche infermiera, tutto è ovattato. Guardo fuori dalla finestra, luci di città. Penso alla mia vita che sta ricominciando e a chi è andato via. Avevo letto in un libro tanti anni fa, che la vita è fatta di posti che vengono lasciati perché qualcuno li occupi dopo. Come quando scendiamo da un tram e qualcuno prenderà il nostro posto a sedere. Pedine su una scacchiera. Non importa quale sarà la mossa, quella casella la occuperà qualcun altro. Cambiamo posizione con l'avanzare della nostra esistenza, saltiamo da un posto all'altro, fino ad arrivare al capolinea.
Oggi cambio posizione, nasce una nuova vita per me. Prendo il posto che qualcun altro ha lasciato per me.
Oggi cambio posizione, nasce una nuova vita per me. Prendo il posto che qualcun altro ha lasciato per me.
Piango, finalmente.
Sono viva.
Mi chiamo Michela e sono nata due volte.
© Michela De Filio
© Michela De Filio
Con queste dosi io ho preparato 14 bicchierini monoporzione + due minitortine da 12 cm di diametro + una torta da 18 cm di diametro. So che sembra tanto, ma visto il lavoro considerevole, vale la pena a mio avviso fare più porzioni in modo che possiate tenerle in freezer per ogni possibile occasione.
I bicchierini sono facilissimi da fare ed essendo monoporzione potete scegliere di volta in volta quanti scongelarne. Molto pratici :)
Se vi avanza del biscotto, come è successo a me che nei bicchierini non l’ho usato, potete congelare anche questo. Il biscotto si presta bene a molteplici preparazioni: oltre a essere usato infatti come base per torte, potete sbriciolarlo su delle mousse o addirittura unirlo a cubetti nel gelato.
Nessuno vi vieta, ovviamente, di dimezzare le dosi :)
Nessuno vi vieta, ovviamente, di dimezzare le dosi :)
Ingredienti:
Per il biscotto
E' lo stesso della Vivaldi e potete trovarlo qui
Per il bavarese al caffè
400 gr di panna liquida
100 gr di zucchero
150 ml di latte intero
100 ml di caffè ristretto
2 cucchiaini di caffè solubile
10 gr di colla di pesce
4 tuorli
- Idratate la colla di pesce in un velo di acqua
- Montate i tuorli con lo zucchero
- Aggiungete il latte, il caffè ristretto e il caffè solubile
- Mettete sul fuoco e arrivate ad una temperatura circa di 80° (fermatevi prima che arrivi a bollore)
- Aggiungete la gelatina e sbattete con una frusta a mano fino a completo scioglimento.
- Lasciate raffreddare.
- Intanto montate la panna.
- Quando la crema inizia a tirare, incorporate delicatamente la panna.
Per il bavarese alla vaniglia
400 gr di panna liquida
100 gr di zucchero
250 ml di latte intero
1 bacca di vaniglia
10 gr di colla di pesce
4 tuorli
- Portate a bollore il latte con i semi della bacca di vaniglia e con la bacca stessa.
- Spegnete e lasciate in infusione.
- Idratate la colla di pesce in un velo di acqua
- Montate i tuorli con lo zucchero
- Aggiungete il latte da cui avrete eliminato il baccello della vaniglia
- Mettete sul fuoco e arrivate ad una temperatura circa di 80° (fermatevi prima che arrivi a bollore)
- Aggiungete la gelatina e sbattete con una frusta a mano fino a completo scioglimento.
- Lasciate raffreddare.
- Intanto montate la panna.
- Quando la crema inizia a tirare, incorporate delicatamente la panna.
Per il bavarese alla nocciola
400 gr di panna liquida
100 gr di zucchero
250 ml di latte intero
50 gr di pasta di nocciole pura
10 gr di colla di pesce
4 tuorli
- Idratate la colla di pesce in un velo di acqua
- Montate i tuorli con lo zucchero
- Aggiungete il latte e la pasta di nocciole.
- Mettete sul fuoco e arrivate ad una temperatura circa di 80° (fermatevi prima che arrivi a bollore)
- Aggiungete la gelatina e sbattete con una frusta a mano fino a completo scioglimento.
- Lasciate raffreddare.
- Intanto montate la panna.
- Quando la crema inizia a tirare, incorporate delicatamente la panna.
Ordine dei lavori e montaggio della torta:
Preparate il biscotto.
Con l’anello per il montaggio della torta, ricavate il disco di biscotto e lasciatelo da parte.
Preparate l’anello di acciaio appoggiandolo su un vassoio piatto ricoperto di carta forno o carta acetata. Preparate il bavarese al caffè e colate il primo strato nell’anello, quindi mettete in freezer a solidificare. Preparate il bavarese alla vaniglia, prendete l’anello dal freezer e fate altro strato con la vaniglia.
Rimettete in freezer e intanto preparate il bavarese alla nocciola.
Fate ultimo strato di bavarese alla nocciola, quindi coprite con il disco di biscotto.
Congelate.
Qualche ora prima di servire, capovolgete la torta su un piatto da portata in modo che il biscotto rimanga alla base e lasciate il dolce in frigo, fino al momento di servirlo.
Grazie dal profondo del mio cuore a tutti coloro che mi hanno
scritto un messaggio, una mail, telefonato.
A tutti coloro che mi hanno pensato.
A chi mi ha aspettato.
Ma più di tutti grazie a Chiara, Amica impagabile,
dolce compagna di cammino,
la sorella che non ho mai avuto,
per avere rinunciato al suo tempo e al suo lavoro
pur di stare in pianta stabile al mio fianco.
Non lo dimenticherò mai.