Come è nato questo dessert? Così, un pò per caso e un poco no. Avevo una cena molto importante e avevo bisogno che il dessert fosse non solo buono, ma anche verosimilmente bello.
Volevo usare dei lamponi che sapevo andare incontro ai gusti dei miei invitati e mi sono subito decisa per fare una Namelaka. Così, sul mio fedele quadernino, ho iniziato a disegnare il mio dessert, perché mi sono accorta che i dolci mi piace disegnarli prima.
La Namelaka ha una consistenza vellutata sotto il palato, dopo averla disegnata su una striscia di yogurt bianco pastoso, mi è subito venuto in mente che dovevo accompagnarla a qualcosa che fosse a contrasto come croccantezza, ma goduriosa alla pari. Cosa meglio di uno streusel? Disegno delle briciole croccanti sul fianco nudo della mia namelaka..ma non basta. Mi viene in mente la geometria. Adoro le linee e le forme geometriche, nella vita di tutti i giorni, figuriamoci per un dolce. E allora nella mia mente prendono corpo un cerchio e un triangolo, messi come satelliti sul mio disegno. Qualche lampone fresco per dare colore e richiamare la namelaka. Due foglioline di menta fresca per dare contrasto e profumo.
Ok. Ma.....mi sembra che manchi qualcosa. Non voglio accozzare cose, non voglio che il mio dessert risulti troppo. Però mi sembra che manchi qualcosa. Già, ma cosa?
Gira e mettiti bene, nella mia mente si accende una lampadina: perché non accompagnare con una panna cotta? Un bicchierino posato lì di lato? No....altezze troppo diverse, mi stona la geometria. Una forma? Ma come? Una forma che possa essere precisa, e non troppo grande...deve essere una timida ed elegante compagnia, non una presenza ingombrante. Un fiore...dei fiori.....piccolini....con dei semplici stampi in silicone. Che debbano essere tre lo decido mentre disegno.
Ecco, ha preso forma il mio dessert dalle varie consistenze: il velluto compatto della namelaka, il croccante degli streusel e la leggera "budinosità" della panna cotta.
Ma la panna cotta come la faccio? Ho della pasta di nocciole pura in frigorifero, da finire. Quando la apro è il suo profumo, da solo, che decide per me: sarà una panna cotta alle nocciole.
La pasta di nocciole pura ha un odore meraviglioso. Se poi ne metti una punta sulla lingua e la lasci lì a sciogliere sotto il palato, senti quella consistenza che è insieme legno e resina, difficile da spiegare a parole. Non dolce, naturalmente. E per questo riesci a sentire di cosa sono fatte esattamente, qual è la consistenza di questo sogno chiamato nocciola.
© Michela De Filio
Volevo usare dei lamponi che sapevo andare incontro ai gusti dei miei invitati e mi sono subito decisa per fare una Namelaka. Così, sul mio fedele quadernino, ho iniziato a disegnare il mio dessert, perché mi sono accorta che i dolci mi piace disegnarli prima.
La Namelaka ha una consistenza vellutata sotto il palato, dopo averla disegnata su una striscia di yogurt bianco pastoso, mi è subito venuto in mente che dovevo accompagnarla a qualcosa che fosse a contrasto come croccantezza, ma goduriosa alla pari. Cosa meglio di uno streusel? Disegno delle briciole croccanti sul fianco nudo della mia namelaka..ma non basta. Mi viene in mente la geometria. Adoro le linee e le forme geometriche, nella vita di tutti i giorni, figuriamoci per un dolce. E allora nella mia mente prendono corpo un cerchio e un triangolo, messi come satelliti sul mio disegno. Qualche lampone fresco per dare colore e richiamare la namelaka. Due foglioline di menta fresca per dare contrasto e profumo.
Ok. Ma.....mi sembra che manchi qualcosa. Non voglio accozzare cose, non voglio che il mio dessert risulti troppo. Però mi sembra che manchi qualcosa. Già, ma cosa?
Gira e mettiti bene, nella mia mente si accende una lampadina: perché non accompagnare con una panna cotta? Un bicchierino posato lì di lato? No....altezze troppo diverse, mi stona la geometria. Una forma? Ma come? Una forma che possa essere precisa, e non troppo grande...deve essere una timida ed elegante compagnia, non una presenza ingombrante. Un fiore...dei fiori.....piccolini....con dei semplici stampi in silicone. Che debbano essere tre lo decido mentre disegno.
Ecco, ha preso forma il mio dessert dalle varie consistenze: il velluto compatto della namelaka, il croccante degli streusel e la leggera "budinosità" della panna cotta.
Ma la panna cotta come la faccio? Ho della pasta di nocciole pura in frigorifero, da finire. Quando la apro è il suo profumo, da solo, che decide per me: sarà una panna cotta alle nocciole.
La pasta di nocciole pura ha un odore meraviglioso. Se poi ne metti una punta sulla lingua e la lasci lì a sciogliere sotto il palato, senti quella consistenza che è insieme legno e resina, difficile da spiegare a parole. Non dolce, naturalmente. E per questo riesci a sentire di cosa sono fatte esattamente, qual è la consistenza di questo sogno chiamato nocciola.
© Michela De Filio
Per la namelaka ai lamponi
130 gr di latte intero
250 gr di cioccolato bianco
250 gr di panna fresca
40 gr di polpa di lamponi freschi
10 gr di glucosio
3 gr di gelatina in fogli
1 bacca di vaniglia
- Sciogliete il cioccolato a bagno maria
- Scaldate il latte con dentro i semi di vaniglia e la bacca aperta.
- lasciate in infusione, filtrate e riportate a bollore.
- Lavate i lamponi e frullateli molto bene.
- Al latte ora aggiungete il glucosio e la gelatina, sciogliendo tutto accuratamente.
- Versate il latte bollente sul cioccolato in tre tempi, girando con una spatola, fino ad ottenere un composto vellutato e liscio come seta.
- Aggiungete la panna fredda a filo e la polpa di lamponi.
- Immergete il mini pimer e frullate senza incamerare aria (tenendo il mini pimer attaccato alla base della ciotola).
- Mettete ora il tutto in frigorifero e lasciate riposare fino al momento di servire (non meno comunque di 5/6 ore)
Per la panna cotta alle nocciole
[Ricetta ispirata e adattata da questo post di Pinella]
250 gr di panna fresca
125 ml di latte intero fresco
30 gr di zucchero
3 gr di colla di pesce
3 cucchiai di pasta di nocciole pura
250 gr di panna fresca
125 ml di latte intero fresco
30 gr di zucchero
3 gr di colla di pesce
3 cucchiai di pasta di nocciole pura
- Idratate la colla di pesce in poca acqua
- In un pentolino fate bollire panna, latte e zucchero
- Togliete dal fuoco, aggiungete la gelatina strizzata e la pasta di nocciole
- Amalgamate bene
- Versate il composto negli stampini di silicone, fate freddare e poi congelate
Per gli streusel
Potete guardare qui, ricavando poi le forme che desiderate.
Composizione del piatto:
Composizione del piatto:
- 10 minuti prima di servire il dolce, scongelate le formine di panna cotta e posizionatele sui piatti
- Mentre fate acclimatare i fiori di panna cotta, ricavate delle quenelles con la namelaka, che adagerete su un piatto decorato, a piacimento, con yogurt.
- Guarnite con lamponi freschi e streusel.